DUE MONUMENTALI A GIAGLIONE E MONCENISIO
Ieri visita invernalissima a due giganti dell’alto torinese a pochi chilometri dal confine del Col du Mont Cenis. Ospiti della giornata sono due amici del Molise, fra i quali Andrea Di Girolamo, anima di Molise Alberi. Siamo andati in pellegrinaggio al grande castagno monumentale di Giaglione, che si manifesta in un prato ai piedi della chiesa di San Vincenzo Martire; 830 cm di circonferenza del grosso tronco cresciuto obliquo. Quest’albero custodisce un segreto che si rivela agli occhi di noi umani soltanto in autunno: i più gustosi marroni che si possano assaggiare. E’ la prima volta che lo vedo in abito invernale e risulta più spettacolare di quello estivo e autunnale, nonostante produca una chioma ampia. Accarezziamo la corteccia… poi saliamo verso il confine ma a cinque chilometri deviamo per l’abitato di Moncenisio, il comune meno abitato del Piemonte ed uno dei tre d’Italia (36 abitanti). Qui, a 1460 metri s.l.m., incontriamo il laghetto ghiacciato, ci potremmo camminare sopra; dalla costa delle montagne pendono grandi cascate gelate, lunghe decine di metri. Al bar ci raccontano che ogni tanto le scalano, dopo giorni di nuvole e di maltempo, l’importante è che il sole non ci batta contro, la mattina. In questo villaggio la sera arriva prima che nel resto della valle. Sul sagrato della parrocchiale di San Giorgio riposa un Fraxinus excelsior di età stimata fra i 300 ed i 400 anni, un grosso tronco bitorzolato di 570 cm di circonferenza, un ramo che sale a produrre una modesta fronda, mentre l’altra è stata, da tempo, capitozzata. Ecco alcuni scatti.
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STUDIO HOMO RADIX 
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